Carolina Pimenta arriva a Portofino dal Messico. La sua immagine mentale della Riviera Ligure è un incrocio tra le fotografie iconiche di Slim Aarons, racconti e proiezioni. Immaginazione, stereotipi ed anticipazione si fondono nell’avvicinarsi ad un luogo ascoltato e visto, ma mai in prima persona.
Le immagini di Pimenta sono traccia di un movimento senza sosta, di una corsa per cercare, conoscere, capire, farsi un’idea e poi il suo opposto. Prende forma un mosaico istintivo che non ha paura della contraddizione: la sua Portofino è una realtà di affilati contrasti, in cui l’ultraglamour si specchia e si scontra con gesti ed elementi umani, imperfetti, accessibili. La vita locale e il turismo, gli yacht e i traghetti, l’ombra delle spiagge private e le bruciature al sole, il pesce appena pescato e gli abbagli delle vetrine. Mentre saltiamo da un dettaglio all’altro, come Pimenta proviamo a non fermarci su un’idea, ma a lasciare che ne coesistano diverse.
Una volta stampate e giustapposte, le fotografie analogiche lasciano muovere lo sguardo e ci invitano a riflettere su come si costruisca, e de-costruisca, l’idea di un luogo.
Carolina Pimenta (Portogallo, 1988) è una fotografa che vive tra Città del Messico e Lisbona. Il suo lavoro ritrae momenti quotidiani, ed offre uno sguardo autentico sulla cultura giovanile e le sue dinamiche sociali. Pimenta esplora le sfumature dell'esistenza contemporanea: giustappone spazi pubblici e privati nel contesto di una cultura saturata dai media, mescola innocenza, ottimismo e incertezza. I temi del gioco, del sarcasmo e dell'umorismo permeano il suo lavoro, tra la spontaneità del realismo documentaristico e l'intenzionalità della messa in scena.