Disruptions è una raccolta di screenshot di videochiamate tra Parigi e Gaza, accadute dal 24 Aprile 2015 al 23 Giugno 2017. Dalla Francia, l’artista palestinese Taysir Batniji chiama la sua famiglia su Whatsapp. La connessione è debole, e il video è spesso disturbato da nuvole di pixel. A volte compare una barriera verde, sembra un secondo schermo. Batniji non riesce a spiegarselo. Inizia a raccogliere le tracce di questo rumore digitale e ad archiviarle.
Sono immagini che hanno bisogno di tempo. Sono indirette: non rappresentano il conflitto, ma un suo effetto inatteso, effimero, straniante. Sono lente: la loro potenza si svela nel guardarle a lungo, nel decidere di dilatare il tempo di questo disturbo che era comparso per un momento, ed è ora impresso per sempre. Nell’averlo catturato e catalogato, c’è per Batniji l’intuizione di un senso più profondo.
Più le guardiamo, più la loro apparente astrazione diventa concreta. La risoluzione compressa materializza un’intrusione totalizzante: è la violenza che si infiltra nella quotidianità e la distorce. Sono immagini che testimoniano la repressione storica, e che acquisiscono nuovi significati con il suo essersi intensificata, nell’ultimo anno, fino all’esplosione. È l’impossibilità di mantenere uno spazio privato, è la disintegrazione dell’ultima intimità possibile: le stesse forze che non permettono a Batniji di tornare a casa, continuano a tenerlo distante nello spazio digitale, l’unico spazio di contatto rimasto.
Taysir Batniji (Palestina, 1966) vive e lavora tra Parigi e la Palestina. Si è formato prima come pittore presso l'Università Nazionale An-Najah, Nablus, poi presso la Scuola delle Arti di Bourges, Francia. Il suo lavoro, caratterizzato da impermanenza e fragilità, prende ispirazione da vicende soggettive, da eventi contemporanei e della storia. Ha tenuto mostre personali in sedi come Les Rencontres de la Photographie d’Arles, Aperture Foundation, e Contemporary Art Space André Malraux. Ha partecipato a mostre in istituzioni come il Centre Pompidou e la Biennale di Venezia, e le sue opere fanno parte di collezioni tra le quali il Victoria & Albert Museum e la Kunsthalle Wien.
Via Camillo Casarini, 19 – Bologna
12-15 settembre
Gio 15:00-21:00. Ven-Dom 10:00-21:00