All’apparenza un reportage sulla città di Los Angeles, a uno sguardo più attento West of Here rivela il suo inganno: le immagini provengono dal videogioco Grand Theft Auto V. Che aspetto ha la memoria collettiva di un luogo che non esiste? Dove arriva la nostra fiducia nella fotografia come traccia della realtà?
Paesaggi in bianco e nero ci mostrano automobili in coda, palme, tralicci, insegne, e luci notturne che illuminano la strada. Il lavoro appare allineato allo storico racconto fotografico del territorio americano, diventato iconico nelle immagini di Ruscha, Wessel, Hernandez e Divola. Eppure, la città non è Los Angeles ma Los Santos, una simulazione digitale della metropoli californiana e dei suoi dintorni. Gli screenshot, realizzati da giocatori sparsi in tutto il mondo e poi raccolti sul Web, tagliati e virati in bianco e nero da Magrelli, testimoniano la creazione di immagini come un processo onnipresente e condiviso.
Da questa pluralità prende forma un’unica narrazione: la città degli Studios e dell’industria cinematografica diventa ironicamente un set, una messa in scena. Ci appare familiare, eppure nella sua rappresentazione mancano pezzi, le distanze sono alterate. Un invito a riflettere su come la narrazione visiva contribuisca a dar vita a un immaginario e a influenzare la nostra percezione della realtà.
Leonardo Magrelli (Italia, 1989) vive e lavora a Roma. Dal 2017 fa parte del duo Vaste Programme. Il suo lavoro è stato esibito in diverse galleria come Divari e Magazzino a Roma, Flowers Gallery a Londra, e Jest a Torino. Nel 2022 è stato finalista del Talent Prize di Inside Art, ha vinto il Premio Castelfiorentino, la menzione speciale del Premio Graziadei, ed è stato uno dei finalisti del Premio Terna. Nel 2021 è stato nominato per il programma Futures Photography da CAMERA, è stato finalista del Premio Michetti, e il suo libro "West of Here" è stato pubblicato da Yoffy Press.