Confrontandosi con l’eredità del colonialismo, i ritratti di Leuba guardano criticamente al nostro inconscio collettivo e agli elementi che lo compongono.
Come possiamo ri-programmare lo sguardo dopo secoli in cui la rappresentazione di altre culture e paesi è stata unidirezionale? Gli strumenti tecnologici a nostra disposizione faciliteranno questo processo? Le figure di Illusions sembrano provenire da un luogo a metà tra il mito e il reale. I loro colori accesi e contrastanti creano un rapporto nuovo tra i corpi e la natura in cui sono immersi. Le persone fotografate fanno parte della comunità LGBTQI+ di Tahiti. Il richiamo è proprio alla Polinesia dipinta da Gauguin e dal Primitivismo. Immaginari esotici che Leuba cerca di decostruire: li porta davanti a una lente di ingrandimento per riconoscerne i codici e rimescolarli.
Si tratta di vere e proprie metamorfosi che innescano un cortocircuito. L’archetipo della “vahine” Tahitiana, figura femminile connessa con la natura, intrinsecamente desiderabile e disponibile, diventa qui non-binaria. Lo sguardo esterno che la definiva è adesso sovvertito. Ciò che era oggetto è diventato soggetto, liberato dal potere di chi guarda. Uno stimolo a collaborare per definire nuovi paradigmi.
Il progetto è esposto in sinergia con Cassero LGBTI+ center nell’ambito del programma di collaborazioni promosso da PhMuseum per PhMuseum Days 2023.
Namsa Leuba è una fotografa e art director di base a Bordeaux. Ha partecipato a mostre internazionali tra cui Making Africa: A Continent of Contemporary Design al Guggenheim di Bilbao, Africa Reframed al Øksnehallen di Copenhagen, The New Black Vanguard presso Aperture a New York e African State of Mind al New Art Exchange di Nottingham. Ha esposto a festival internazionali come Daegu Photo Biennale, Athens Photo Festival, Photoquai e Lagos Photo e tenuto una mostra personale all’Hangar Art Center di Bruxelles. Nel 2019 è stata protagonista del progetto speciale Focus in the Eyes presso la VIP Lounge di Art Basel. Leuba ha realizzato lavori commissionati per Nike, The New Yorker, Christian Lacroix, Edun, Dior e Netflix. Il suo lavoro è stato pubblicato da Kaleidoscope, Foam, Interview, Vice Magazine, New York Magazine, Libération e British Journal of Photography. Fra i premi ricevuti Festival Planches Contact Deauville, Magenta Foundation Flash Forward e Photo Global al Festival della fotografia di Hyères.