Dettagli Sulla Mostra:
Dopo la morte del padre, Angelo Vignali si è avvicinato all'enorme archivio di fotografie e disegni prodotti dal genitore nel corso della sua vita. Tra questi una scatola di cartone con 313 stampe fatte a mano contenenti ritagli di fotografie delle sue dita. L'autore si è quindi trovato a lavorare con innumerevoli frammenti del corpo perduto, impossibili da ricomporre. Nel mentre però un nuovo tipo di unione è emerso quando l’artista ha realizzato dei calchi delle proprie mani: identiche a quelle del padre, le repliche in cera gli hanno permesso di rivivere la sensazione del suo tocco, incarnata e moltiplicata tramite questi oggetti inanimati. Tra tatto e visione, il lavoro utilizza fotografia d'archivio, performance e scultura per esplorare i temi della famiglia, della memoria e della perdita, all'interno di una ricerca sull’identità che solleva domande esistenziali.